Trilogia Analitica: una scienza unificata – Claudia Pacheco

Quando desideriamo aiutare qualcuno complessivamente, non possiamo considerare le sue emozioni senza prendere in considerazione anche la sua natura religiosa. Ugualmente non possiamo trattare la sua pressione arteriosa senza conoscere i suoi problemi personali. Non possiamo aiutarlo a risolvere i suoi problemi finanziari senza conoscere il suo passato, la sua educazione, la sua filosofia di vita ecc. Riassumendo, una persona non può essere curata in parti isolate. Tuttavia fino ad oggi il medico non cura che il corpo. Lo psicologo si concentra unicamente su qualche problema di aggiustamento sociale; l’ecclesiastico cura problemi di natura religiosa; lo psichiatra cura le angosce, i deliri e le allucinazioni (con droghe, elettroterapia, internamento nelle istituzioni specializzate), e così via.
Allo stesso modo la società umana è frazionata in settori isolati che sono frequentemente in conflitto. Un caso tipico è l’incompatibilità che esiste tra la scienza, la filosofia, la teologia, le scienze economiche e politiche. Questa divisione è il riflesso dello stato schizofrenico dell’io interiore dell’essere umano proiettato nella vita sociale. Una frammentazione che divide tutto: genitori e figli, uomini e donne, datori di lavoro e lavoratori, governi e popolo, le classi sociali. Nati uguali, dovremmo essere trattati in quanto tali; da cui ne deriva la necessità per una scienza integrale che, essa stessa unificata, curi l’essere umano e la sua vita come un tutto.
La Trilogia Analitica è una tale scienza, che unisce la teologia, la filosofia e la scienza (che corrispondono al sentimento, al pensiero e all’azione di ogni individuo), essa forma un tutto che mira all’unione dei popoli, delle razze e delle nazioni. E’ importante aggiungere che la Trilogia non è solamente un altro “capriccio”, ma una scienza basata sulle opere dei veri grandi saggi, filosofi, teologi e artisti, date alla luce nel corso di tutta la nostra civiltà.
L’intenzione di Keppe non era di creare una nuova scienza a partire da niente, ma piuttosto di correggere gli aspetti errati della saggezza accumulata fino ai nostri giorni, recuperando e unendo gli elementi reali, e sommandoli allorquando ciò sia possibile e necessario. Contrariamente a ciò che si può supporre, l’unità raggiunta dalla scienza Trilogica permette una comprensione più profonda e una specializzazione di ogni campo particolare di studi, cosa impossibile prima a causa della separazione fra le differenti discipline. Con una prospettiva Trilogica, queste differenti discipline possono mantenere delle aperture per la comunicazione, per gli scambi d’informazioni e di idee fra di loro.
Per esempio: la medicina tradizionale non è riuscita a sopprimere le malattie organiche poiché ha mancato di prendere in considerazione il legame che esiste tra la vita emozionale e l’organismo fisico. I medici non curano che il corpo, gli psicologi lavorano unicamente sulle emozioni. Pertanto la sola vera medicina è “sociopsicosomatica”, ciò vuol dire che essa deve comprendere e unire, gli aspetti sociali, psicologici e organici dell’individuo, che cerca di guarire.
Come può una persona che soffre di ulcera, che è angosciata da conflitti psicologici e che è sottoposta a enormi pressioni nella famiglia, nel lavoro e nella società, essere efficacemente curata con delle pillole e delle diete?
L’umanità è malata. Il sistema economico, la giustizia, la medicina, la psicologia, le religioni, gli esseri umani e anche la natura sono gravemente malati.
E c’è una universalità in tutto questo malessere, una causa comune poiché, in fondo, tutti gli esseri umani sono essenzialmente simili in tutto il mondo e tutta la miseria proviene da sintomi comuni. Inoltre i mali dell’umanità devono essere curati alla fonte. Questo rimedio tanto cercato può ora essere trovato per mezzo delle scoperte di Norberto R. Keppe.

 

(Tratto dal libro “ABC della Trilogia Analitica” di Claudia Pacheco)