La somatizzazione nel processo analitico – Claudia Pacheco

Durante l’analisi la somatizzazione può persino essere l’espressione di una resistenza alla coscientizzazione. All’inizio della cura, se la persona opera una forte censura al sentirsi più umana e al prendere coscienza dei suoi errori e dei suoi misfatti, potrebbe apparire il desiderio di lottare contro ciò che il soggetto sta comprendendo e causare quindi dei sintomi come un raffreddore, mal di testa, dolori, crisi di bronchite e persino provocare degli incidenti.
La signora L.M., cliente del dott. Keppe, cominciò un’analisi con tre sedute alla settimana. Dopo qualche settimana, ebbe una crisi alla vescica (aveva già sofferto di calcoli nel passato). Ripresa l’analisi, dopo qualche settimana di convalescenza, ebbe uno slogamento al piede, e fu costretta a fasciarlo.
Tutto questo può sembrare una coincidenza, ma la signora L.M. aveva sempre goduto di buona salute. Divorziata, madre di un figlio trentenne, andò dal dottor Keppe perché disperata. Dopo qualche anno, suo figlio la lasciò per andare a vivere col padre. Si sentiva abbandonata e vittima di un’ingiustizia dopo “tanti anni di dedizione e di attenzioni”.
Seguendo l’analisi, cominciò a capire che suo figlio non aveva via di scampo eccetto quella di andare via da lei a causa della sua aggressività, della sua voglia di dominare, aspetti del tutto spiacevoli. Capendo ciò la paziente reagì somatizzando e ritirandosi per qualche tempo in un letto di ospedale, dove sperava di mettere a tacere i suoi problemi.
Quando riprese l’analisi, fu necessario comprendere che la sua malattia era una fuga dinanzi alla coscienza della sua situazione alla quale era pervenuta nelle ultime sedute – fu così che uscendo dalla clinica, ebbe una slogatura che le fornì la scusa per saltare qualche seduta.
Un altro caso degno della nostra attenzione è quello di un paziente americano che il dottor Keppe ricevette nel suo studio di New York. Era un uomo di circa 35 anni, che aveva seguito terapie psicanalitiche per più di quindici anni.
Leggendo l’opera del dottor Keppe “Glorification” fece suoi gli argomenti principali del libro e tutte le spiegazioni che vi erano descritte (teomania, inversione, invidia ecc.). Diceva di sentirsi estremamente invidioso del dottor Keppe in quanto aveva scoperto tutto ciò – così semplicemente – e di aver dato una spiegazione, altrettanto chiara, alla sofferenza di tutta la sua vita. “Preferisco continuare a pensare che i miei fantasmi siano veri, anche se so che non è così, perché almeno sono miei”, disse sorridendo alla fine della terza seduta.
Durante i giorni che seguirono, somatizzò e provò forti dolori su tutto il corpo. Tuttavia, è importante che la persona sia inflessibile durante il cammino verso la coscientizzazione, poiché questi sintomi non presentano alcun pericolo e tendono a sparire rapidamente se vengono analizzati. Passeggeri e superficiali, appaiono molto raramente, quando il paziente mostra una grande resistenza di fronte a ciò che ha scoperto in se stesso.

MALATTIA PSICOSOCIALE

Molte persone mi chiedono se si può dire che le malattie causate da situazioni artificiali nel lavoro, come nel caso dei minatori, o dalla mancanza di condizioni igieniche e di alimentazione di base, come nel caso dei paesi sottosviluppati, dove la promiscuità è molto diffusa, oppure le malattie iatrogeniche (quelle provocate dai medici, dalle medicine, dagli ospedali), abbiano anch’esse origine nell’individuo.
Affermo di nuovo che le malattie sono direttamente o indirettamente provocate dalla teomania dell’essere umano. Per quali ragioni arriviamo a vivere in condizioni talmente caotiche dove facciamo della lotta per il potere, per il denaro, per il sesso, i principali obbiettivi della nostra esistenza, mettendo in secondo piano la salute, l’igiene e l’alimentazione?
Perché gli uomini, colpiti da una vera e propria paranoia collettiva, spendono così tanti miliardi in armi per difendersi dalla cosiddetta minaccia del nemico, ponendo in secondo piano le ricerche scientifiche che mirano a migliorare le condizioni di vita e di salute sulla Terra?
Perché molte persone nascondono delle vere e proprie fortune in oro o in pietre preziose, sotto terra o in banca, mentre i minatori devono trascorrere tutta la vita a lavorare sotto terra affinché i loro fratelli possano mantenere le loro ricchezze?
Perché l’umanità si è allontanata dalla verità e dalla realtà a un punto tale da non sapere più distinguere e controllare i virus, i batteri, i parassiti e gli elementi chimici che sono elementi inferiori e molto più semplici di noi e quindi facilmente controllabili?
E che cosa dire allora dell’atteggiamento suicida di coloro che vivono nei pressi di località soggette a terremoti, maremoti, eruzioni vulcaniche come S. Francisco e Los Angeles, situate sulla faglia di sant’Andrea in California, che sono condannate a scomparire?
E che cosa dire dei pazzi che inquinano i nostri fiumi, i nostri mari, l’aria; dnneggiano la flora e la fauna provocando la morte dei loro simili? Tutto ciò è dovuto alla teomania dell’uomo che, a forza di voler essere un “dio”, finisce per agire come un demone, crea un vero e proprio inferno sulla terra e impone un’esistenza inumana fatta di privazioni, di fame e di malattie.
Numerosi sono coloro che attribuiscono a Dio e alla natura la responsabilità delle condizioni di vita attuali, invece di accusare la megalomania sfrenata dell’essere umano che vuole, ad ogni costo, vivere con i suoi fantasmi.
L’uomo ha voluto dominare perfino Dio e la Vita e ha finito col farsi dominare da esseri minuscoli come, ad esempio, i virus. Potremo in realtà beneficiare di condizioni più che sufficienti per gioire di una vita estremamente sana, praticamente senza malattie, con una perfezione psico-fisica nettamente superiore.
Per questo scopo basterebbe che prestassimo attenzione a noi stessi e che prendessimo coscienza della nostra teomania, del nostro odio e di tutta l’invidia che proviamo nei confronti di Dio, della vita e dei nostri simili (è questo che ci riduce alla condizione di demoni umani), per poter di nuovo vivere con dignità le meraviglie per le quali siamo stati creati.