Sulla psicopatologia trilogica – Claudia Pacheco

Contrariamente agli orientamenti psicanalitici, psicologici, psichiatrici od altri, Keppe è l’unico scienziato a focalizzare la causa principale delle malattie mentali e psicosomatiche in fattori psichici, cioè, in processi che avvengono nell’interiore dello stesso individuo, legati all’uso invertito della sua volontà; di conseguenza Keppe ha creato la prima scienza veramente psicologica. Applicando la scienza psicanalitica agli studi che ha fatto di Filosofia, Metafisica e Teologia, lo psicanalista scoprì che la malattia psichica (nevrosi e psicosi), a somiglianza delle malattie organiche e sociali, è il risultato della deturpazione o distruzione della sanità preesistente nell’essere umano. Malum privatio boni, il male è la privazione del bene in filosofia; nella scienza, la malattia è la privazione della salute.

Keppe constata che la struttura dell’essere umano è, per natura, fondamentalmente sana, ma che egli nasce con un difetto nella sua struttura psicogenetica, causando le malattie. Questo ”difetto” Keppe lo chiama ”inversione psichica”, per mezzo della quale l’essere umano tende a distruggere il bene e a ricercare il male per sé e per gli altri, attaccando, nella maggior parte dei casi, in modo incosciente, la propria vita, creando così la propria sofferenza e la propria malattia. Questo comportamento Keppe lo vede come il risultato di un’attitudine di ”invidia originale”, innata, universale che sarebbe la radice principale della maggior parte dei comportamenti patologici dell’essere umano. Il meccanismo d’inversione psichica fu scoperto da Keppe. Per mezzo di questo meccanismo l’essere umano inverte (rovescia) la percezione della realtà e dei valori, avvertendo il bene come male ed il male come il bene (per esempio: l’amore come sofferenza, la fantasia come felicità, il lavoro come sacrificio e così via).

L’essere umano è trilogico ed ha come base l’affetto: una volta che rifiuta l’elemento affettivo, egli agirà e penserà in maniera malata, distruggendo la propria salute e quella della società. La natura originariamente sana dell’essere umano viene così deturpata a causa di questa attitudine invertita della volontà. In senso pratico, la Trilogia Analitica applica la Tecnica dell’interiorizzazione, ossia, la dialettica Keppiana, meglio spiegata nel libro La Glorificazione di Norberto Keppe e La guarigione per mezzo della coscienza – Teomania e Stress di Claudia Pacheco. L’elemento principale del metodo è quello che Keppe chiama coscientizzazione degli errori. Si tratta del riconoscimento da parte del paziente di tutte le attitudini distruttive non percepite chiaramente dalla persona, con la conseguente azione per correggerle sia in campo individuale che sociale. La coscientizzazione della patologia (idee, sentimenti ed attitudini negative) è la chiave che potrà sbloccare l’individuo per lo sviluppo del suo essere come un tutto. L’essere umano sarà sano solo se potrà manifestare liberamente la sua essenza che è sinonimo di ”azione pura”. In altre parole, la felicità dell’essere umano si realizzerà per mezzo delle sue azioni belle, buone e vere che si originano nel suo interiore come risultato dell’accettazione degli ”universali” che sono concetti o idee perfette ed innate che si esprimono attraverso la coscienza e l’intuizione.

La teoria ed il metodo della Trilogia Analitica sono provatamente efficaci nel trattamento delle nevrosi e psicosi, così come nei disordini psicosomatici ed organici; essi vengono attualmente applicati all’interno del settore della psicosociopatologia in quasi 20 paesi, conducendo a nuove soluzioni dei problemi economico-sociali.